You are here
Devastazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale Pellegrini dopo la morte del 15enne Ugo Russo: 9 arresti a Napoli Cronaca Italia e Mondo 

Devastazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale Pellegrini dopo la morte del 15enne Ugo Russo: 9 arresti a Napoli

Napoli, scattano gli arresti nell’inchiesta sulla devastazione dell’ospedale Pellegrini, avvenuta all’alba del primo marzo scorso, poco dopoo la morte del 15enne Ugo Russo, ucciso in via generale Orsini dal colpo di pistola esploso dal carabiniere libero dal servizio che il giovane aveva tentato di rapinare assieme a un complice.
L’ospedale fu messo letteralmente a soqquadro dalla rabbia esplosa alla notizia della morte di Russo. Sono state emesse 9 ordinanze di custodia cautelare, indagate anche donne, due minorenni e alcuni familiari del quindicenne. L’inchiesta è condotta dalla squadra mobile e coordinata dal pool anticamorra diretto dal procuratore Giovanni Melillo. Nell’indagine non sono coinvolti i genitori di Ugo Russo, che avevano preso le distanze dalla devastazione dell’ospedale e dall’altro, gravissimo, episodio avvenuto quella notte: i colpi di pistola esplosi all’estero della caserma Pastrengo, vicenda per la quale sono ora in cella un amico e un cugino di Ugo Russo. Gli arresti sono stati eseguiti dalla squadra mobile di Napoli. Sette ordinanze sono in carcere riguardano maggiorenni. In cella sono finiti Gennaro Mancini, di 48 anni, Michele Incoronato, di 46, Salvatore Grasso, 45, Lucia Palumbo, 42 anni, Maria Pia Russo, 43, Salvatore Mazzocchi, 25 anni. Il provvedimento è stato notificato in carcere a Giovanni Ivan Grasso, di 23 anni, cugino di Ugo Russo, già agli arresti per la sparatoria davanti alla caserma. L’inchiesta è condotta dai pm Antonella Fratello, Enrica Parascandolo e Urbano Mozzillo. Salvatore Grasso e Maria Pia Russo sono gli zii di Ugo e i genitori di Ivan Grasso. Su richiesta della procura minorile diretta dalla procuratrice Maria de Luzemberger, è stata disposta la permanenza in casa nei confronti di due minorenni. Alla base delle indagini, video e immagini dell’assalto all’ospedale (nella foto ansa). Tutti potranno replicare alle accuse nei successivi passaggi dell’indagine. I magistrati ipotizzano a vario titolo i reati di devastazione e saccheggio, interruzione di un servizio di pubblica necessità, violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale, tutti aggravati dal metodo mafioso.

scritto da 







Related posts